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Fausto Coppi 2013

(lunghezza 151 km, dislivello 3.204 mt, analisi del percorso )

E rieccoci a Cuneo per la 4a volta a misurarsi con un percorso che causa frane è cambiato ancora sacrificando il Sampeyre e proponendo il Fauniera dal versante del santuario di Castelmagno. Partenza il sabato per giungere in piazza Galimberti a metà pomeriggio, un veloce ritiro del numero e del pacco gara e poi verso il B&B che mi ha ospitato in 3 delle 4 precedenti partecipazioni. Il B&B non è vicino a Cuneo e al mattino presto è sempre un po' faticoso alzarsi, purtroppo Cuneo non offre una gran ricezione e i prezzi degli alberghi non sono dei migliori per cui occorre spostarsi un po' fuori. Cielo plumbeo e mentre sono in griglia scende della pioggia. non forte, ma fastidiosa considerando che si salirà a 2500 metri. Partenza, giro un po' caotico a Cuneo poi dopo 4 km ci si divide con il percorso lungo che vira verso nord. Queste gare con la deviazione dei percorsi quasi subito sono quelle che preferisco a presindere dal tipo di percorso; si scremano subito i partecipanti, si riducono i rischi e si evita di condizionare la condotta del percorso lungo con i partecipanti dei percorsi più corti che vogliono stare davanti a tutti i costi e che fanno sempre la prima salita alla morte. Si procede bene su strade bagnate, ha smesso di pivoere però, prima asperità che stando in gruppo nemmeno si sente, poi Dronero e dopo pochissimo si inizia la prima salita della giornata, l'inedita salita di Montemale da un nuovo versante, che presenta una buona pendenza. Le gambe girano bene per cui recupero posizioni e sono piuttosto avanti a fine salita; discesa molto tecnica e pericolosa perchè immersa nel bosco con una strada stretta e un fondo non ottimale. A causa di un avvallamento prendo una gran botta alla ruota posteriore che mi fa pensare al peggio, fermo restando che perdo una delle due borracce. La ruota però non si sgonfia per cui mi accodo a tre concorrenti che mi hanno passato, poi si forma un gruppetto con cui si arriva all'imbocco del Colle Fauniera. I primi km presentano pendenze modeste su strada larga, poi finalmente la salita inizia ad incattivirsi con la parte centrale che porta al santuario di Castelmagno che è costante nelle sue pendenze attorno al 10%. Recupero un po' di posizioni e distanzio le persone con cui avevo iniziato la salita. Dopo il Santuario la salita si fa più selvaggia, la strada si restringe e le piante lasciano spazio ai pascoli ed alle rocce, gli ultimi due km sono sempre particolari, fondo stradale non ottimale, strada stretta, nessun parapetto sul lato esposto, la neve dall'altra parte, poi si scollina e quasi non te ne accorgi se non fosse per il gazebo del ristoro e un po' di gente ai lati che guarda il passaggio. Non c'è tempo di rilassarsi perchè la discesa è di quelle da prendere con le molle, tecnica, pericolosa e quest'anno in mezzo alla nebbia che ci ha accompagnato negli ultimi km di salita. Per almeno 10 km non c'è respiro, freni, traiettorie e attenzione, perdo un paio di posizioni ma riesco a scendere meglio del solito anche se trovandomi da solo nel tratto che porta all'ultima salita non è il massimo. Comunque non esagero e vado regolare, poi svolta a destra ed inizia l'ultima salita. 400 metri scarsi e gran rumore alla ruota posteriore, capisco subito che è saltato un raggio e dopo un accidenti allargo il pattino freno sperando che basti. La ruota è un po' scentrata ma tiene finchè non ti alzi in piedi perchè in quelle condizioni senti che i raggi fanno fatica; per cui faccio la salita senza stare sui pedali e nonostante il casino e il timore che da un momento all'altro salti tutti salgo bene, recupero altre posizioni. Passano due moto dell'organizzazione ma non hanno più ruote per cui tiro avanti sperando che vada bene. Nella discesa mi raggiungono due concorrenti che tirano bene in pianura, mi accodo, cerco di aiutarli nel limite del possibile anche se ogni tanto qualche rumore della ruota mi dice che sto viaggiando sul filo del rasoio. I km a Cuneo però si riducono e recuperiamo altri due concorrenti, poi altri che hanno fatto il corto che si mettono dietro. Poi finalmente vialone che conduce al rettilineo finale, qui iniziano i tatticismi per la volata e allora mi metto davanti a tirare spostandomi ad un lato all'inizio del curvone finale. Chiudo senza fare la volata per evitare rischi; la ruota ormai si era scentrata di brutto, ma per fortuna sono arrivato al traguardo.

151 km, 24° class percorso lungo.Classifica
5h26:52, 27,7 km/h